mercoledì 3 febbraio 2016

Mamme al lavoro: 7 consigli anti-senso di colpa

I consigli della psicologa per tornare in ufficio in tutta serenità



Mamma al lavoro fa rima con.... senso di colpa. Se anche tu ti struggi dal "dolore" quando chiudi la porta di casa e lasci il tuo pupo con nonno/babysitter o lo accompagni al nido, questo articolo è perfetto per te. Liberarsi dei sensi di colpa e rendere il ritorno al lavoro meno traumatico è possibile! E fa bene a te, a lui/lei e... al vostro futuro di mamma e figlio/a. Ecco alcuni consigli tratti dal libro Mamme No Panic della Dott.ssa Francesca Santarelli e Giuliana Arena, edito da Sperling & Kupfer:
7 CONSIGLI ANTI-SENSO DI COLPA
                                                       
1 Dare alle cose la giusta priorità
Prima di rientrare al lavoro è bene fare un’analisi di cosa vogliamo fare e di quali sono le nostre esigenze, cercando di dare alle cose la giusta priorità. Una volta chiarito cosa si vuole fare, come farlo e quanto tempo si ha a disposizione, saremo pronte a conciliare i nostri impegni nel modo migliore.
2 Non essere severe con se stesse
Uno dei sentimenti più frequenti legati al lavoro post maternità è la sensazione di non riuscire a gestire la nuova situazione con conseguenti pensieri negativi. Bisogna però saper accettare che non si può fare tutto e cercare di non essere troppo severe
con se stesse guardando la situazione con lucidità. Ad esempio, può capitare che i bambini alla sera siano più agitati del solito, quindi se si rientra dal lavoro e il bambino piange o è inquieto non bisogna prenderla sul personale.                                               
3 Scegliere con cura a chi affidare il bambino
Molti dei sensi di colpa delle donne nascono dall’idea di affidare il proprio figlio a qualcun altro, specie se è molto piccolo. Bisogna però considerare che non c’è un momento ideale per rientrare al lavoro, si tratta di qualcosa di molto soggettiva'. L’importante è ricordarsi che i bambini si adattano molto e che fino a un anno e mezzo hanno bisogno di una figura di riferimento costante. Fino a quest’età sarebbe per questo motivo meglio affidarli a una tata di fiducia o a nonni, per poi passare al nido.
4 Creare una routine
Un altro passo importante per gestire al meglio la situazione è creare una routine fatta di coccole e di attenzioni.  Al rientro dal lavoro per almeno 15-20 minuti è importante dedicarsi al bambino con coccole e attenzioni senza altri impegni e distrazioni.
           
5 Imparare a comunicare
Nel momento in cui si riprende a lavorare decidendo di lasciare il piccolo con i nonni o con una tata è bene, poi, imparare a comunicare in maniera più assertiva. Ossia spiegare all’altro ciò che si desidera venga fatto ma cercando di mediare anche con il su
punto di vista. Lo stesso vale per il datore di lavoro “con il quale occorre comunicare e trovare un accordo in vista delle nuove esigenze.
6 Accettare l’aiuto degli altri
Un altro step importante che può contribuire a un rientro soft è accettare l’aiuto degli altri. Partendo dal presupposto che poter contare su persone che ci stanno vicine e che ci danno una mano può rivelarsi molto utile. Ad esempio, avere un marito/compagno collaborativo è fondamentale, sempre ricordando che se sbaglierà qualcosa non sarà una tragedia.
7 Mantenere un’attitudine positiva
Per gestire al meglio il rientro sul lavoro è bene darsi del tempo. Accettare che si andrà incontro a un momento di assestamento e che magari si farà fatica a essere concentrate come prima. L’importante è quindi darsi dei piccoli obiettivi quotidiani, mantenendo un’attitudine positiva e vivendo il lavoro come uno spazio tutto per sé. Senza dimenticare che si è mamme ma anche donne e che tutti abbiamo bisogno di coltivare anche altre parti della nostra vita.


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